Page 333 - Bulbul Hezar
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principessa, - è che vengono qua da tutti i dintorni per
             accompagnare il canto _di Bulbul Hezar, l’uccello che parla.

             Vostra Maestà potrà vederlo nella gabbia che si trova sulla una
             delle finestre del salone dove stiamo per entrare, e, se gli
             rivolgerete la vostra attenzione, vi accorgerete che il suo canto
             si leva al di sopra di quello di tutti gli altri uccelli, anche
             dell’usignolo, il cui canto può essere paragonato al suo, per
             quanto alla lontana.
             Il sultano entrò nel salone, e siccome l'uccello continuava a

             cantare, - Mio schiavo - disse la principessa, alzando la voce, -
             ecco il sultano, porgigli i tuoi omaggi. - Bulbul Hezar cessò il
             sua canto in quel momento, e tutti gli altri uccelli lo seguirono
             nel silenzio. – Che il sultano sia mille volte benvenuto! Che Dio
             lo colmi di prosperità e prolunghi il numero dei suoi anni!
             Siccome il pranzo era stato servito accanto al sofà che era vicino
             alla finestra dove si trovava Bulbul Hezar, il sultano, mettendosi
             a tavola, disse: - Uccello Bulbul Hezar, ti ringrazio per il tuo
             augurio, e sono immensamente felice di riconoscere in te il

             sultano che regna su tutti gli uccelli.
             Il sultano, che si trovò davanti il piatto che pensava fosse fatto di
             comuni cocomeri ripieni, vi pose la mano, e il suo stupore
             raggiunse il culmine quando vide che erano farciti di perle.
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