Page 45 - Le figlie dell'erbivendolo
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cominciò a chiamare: «Padrona! Padrona!
Padrona! Chiamate i vostri fratelli! Qua c’è il
re: vi farebbe piacere invitarlo domenica a
pranzo?» «Sì! Sì! Sì!» risposero tutti. E poi
guardò il re: «Sì, uccello, verrò.»
La domenica l’uccello fece preparare un
grande pranzo, e quando tutto fu
magnificamente pronto arrivò il re. Non
smetteva di guardare i tre giovani, e battendo
le mani si diceva: «Non riesco a non pensare
che questi siano proprio i miei figlioli.»
Intanto gli facevano visitare tutto il palazzo,
lui guardava tutte le decorazioni e la mobilia,
stupefatto da tanta ricchezza.
Si sentì chiamare: «A tavola, a tavola!», e tutti
andarono a sedersi. Mentre mangiavano, il re
si rivolse al
l’uccello: «Uccello, tutti parlano, e tu solo
non parli?» L’uccello rispose: «Eh! Che volete
maestà? Sono malato. Ma domenica starò
bene, e parlerò, se volete verrò a desinare da
voi, nel vostro palazzo con questi tre signori.»
«Sì, uccello, vi aspetto.»
La domenica seguente l’uccello chiamò la
padrona e le disse che lei e i fratelli dovevano
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