Page 43 - Le figlie dell'erbivendolo
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una servitù più imponente di quella del re.»
Così fu fatto. Alle zie, che vedevano tutte queste
cose, aumentava il mal di pancia.
Ed ecco che il re tornò dalla guerra. I suoi
sudditi lo informarono di tutto quello che era
successo nel regno mentre era lontano, ma non
gli dissero nulla di sua moglie e dei suoi figli.
Un giorno il re si affacciò alla grande finestra
del palazzo e vide quel palazzo arredato con
grande ricchezza. «E chi abita qui di fronte a
noi?». Il re lo chiese, ma nessuno gli rispose.
Andò di persona e vide questi tre giovani, due
maschi con il pomo sulla mano e una femmina
con la stella in fronte. Allora si disse: «Gesù! Se
non sapessi che mia moglie ha partorito tre
cani, direi proprio che questi sono i miei figli!»
Qualche giorno dopo era affacciato e prendeva
piacere guardando l’acqua che balla e il pomo
che canta, mentre l’uccello non parlava. Aspettò
che il re avesse sentito tutta la musica, e poi si
rivolse a lui: «Che ve ne pare, Maestà?» Il re
rimase stupefatto vedendo che l’uccello parlava,
e disse: «Che vi devo dire? Sono cose
stupefacenti.» «E ce ne sono di ancora più
stupefacenti,» gli disse l’uccello, «aspettate.» E
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