Page 41 - Le figlie dell'erbivendolo
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ppena ebbero girato le spalle a quel
luogo, il palazzo sparì. Sparirono anche
i romiti, che poi erano le tre fate.
I tre fratelli tornarono in città, i camerieri
uscirono fuori e fecero una gran festa. La mattina
del giorno dopo mandarono a chiamare un
orefice, gli fecero fare una catenella d’oro, e la
legarono a un piede dell’uccello. Si affacciano le
zie e dalla grande finestra videro l’acqua che balla,
il pomo che suona e l’uccello che parla: «Bene!
Ora cominciano i veri guai.»
Intanto l’uccello chiamò: «Padrona!» «Che vuoi,
uccello?» «Chiama i tuoi fratelli.» Ecco i fratelli:
«Che vuoi, uccello?» «Dovete farvi fare una
carrozza più bella e preziosa di quella del re.»
L’ordinarono e fu presto pronta. Poi disse
l’uccello parlante: «Procuratevi ventiquattro
camerieri, e poi cuochi e sguatteri, dovete avere
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