Page 193 - Bulbul Hezar
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mentre lo farai dovessi accorgerti che i grani si fermano, e che non
puoi più muoverli facendoli scorrere uno dopo l’altro, come se
fossero incollati, comprenderai da questo segno che mi è toccata la
stessa sorte di nostro fratello. Ma speriamo che non debba mai
accadere, e che avrò la felicità di rivederti con il successo che sia io
che te speriamo di ottenere.
Il principe Perviz partì, e il ventesimo giorno del suo viaggio
incontrò lo stesso derviscio, nello stesso posto in cui lo aveva
trovato il principe Bahman.Si avvicinò a lui,e dopo averlo salutato,
lo pregò di indicargli il luogo in cui si trovavano l'uccello che parla,
l'albero che canta e l'acqua color dell'oro. Il derviscio, come aveva
già fatto col principe Bahman, gli descrisse le stesse difficoltà
cercando di distoglierlo, e poi gli disse come poco tempo prima un
giovane cavaliere, al quale lui somigliava moltissimo, gli avesse
domandato la strada. Lui, aggiunse, pressato dalle sue richieste
insistenti e inopportune, aveva ceduto e gliela aveva insegnata,
prescrivendogli quel che doveva fare per non fallire nell’impresa.
Ma non lo aveva più visto tornare, e per questo non potevafare a
meno di dubitare che gli fosse toccato lo stesso destino di quelli
che lo avevano preceduto.
- Buon derviscio – così gli parlò il principe Perviz, - riconosco nel
cavaliere di cui parlate il mio fratello maggiore, e ho saputo che
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