Page 27 - La papera
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quanto più provavano i loro rimedi, tanto più la
          papera stringeva e attanagliava il povero re, che
          pareva circondato da un convegno di tutte le
          ricette di Galeno, di tutti gli aforismi di Ippocrate
          e di tutti i rimedi di Mesoè contro gli Analytica
          posteriora di Aristotele, per dare il tormento a
          quello sventurato.
          Ma come volle il destino, fra tanti e tante che
          vennero a tentare la prova arrivò Lolla, che era la
          più piccola delle due sorelle, e lei, appena vide la
          papera la riconobbe, e gridò: «Cicciottina mia,
          cicciottina!». La papera, sentendo la voce di colei
          che le aveva voluto tanto bene, lasciò subito la
          presa: correndo le saltò in collo, le fece tante
          carezze e le diede tanti baci. Non le importò un
          fico secco di perdere un culo di re in cambio di
          una bocca di popolana.
          Il re, che assistette a questo miracolo, volle sapere
          com’era andata la faccenda, e conoscendo
          l’inganno delle pettegole comari le mandò in esilio
          dopo averle fatte frustare. Poi sposò Lolla, che
          portava in dote la papera che cacava cento tesori, e
          diede a Lilla un marito ricchissimo. E così furono
          felici come nessun’altro al mondo, nonostante le
          comari, che, volendo sbarrare la strada alle
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