Page 25 - La papera
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morta di fresco, e se ne servì come fosse una
          pezza.
          Ma la papera, che non era morta, si attaccò col
          becco alle polpe del povero re, con tanta forza che
          quello si mise a gridare e tutti i servitori
          arrivarono correndo, e cercarono di staccargliela
          dalle parti che non si mostrano, ma non ci
          riuscirono. La papera si era attaccata come una
          Sarmace pennuta a un Ermafrodito peloso. E così
          accadde che il re, non potendo resistere al dolore
          e vedendo che gli sforzi dei servitori non
          servivano a nulla, si fece portare a braccia al
          palazzo reale, dove convocò tutti i medici. Dopo
          un consulto che tennero sul posto, applicarono
          tutti i rimedi della loro scienza alla parte malata,
          ammorbidendola         con     unguenti,      adoprando
          tenaglie, cospargendola di polveri.
          Ma il re, appurato che la papera era una zecca che
          non si tirava fuori con l’argento vivo, una
          sanguisuga che non si staccava con l’aceto, fece
          emanare immediatamente un bando: chi fosse
          capace di togliergli quel tormento dal didietro, se
          era un uomo gli avrebbe dato metà del suo regno,
          se era una femmina l’avrebbe sposata. E allora si
          vide la gente affollarsi per metterci il naso, ma
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