Page 38 - Doralice
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tormentata figliuola e vinta dal tenero amore
che le portava, di Salerno una mattina per
tempo se partí, e tanto dí e notte sola cavalcò,
ch’al regno d’Inghilterra aggiunse. Laonde,
salita su per le scale del palagio, trovò il re che
in una spaziosa sala audienza prestava; e
inginocchiatasi a’ piedi del re, gli addimandò
una secreta audienza di cose che all’onore
della corona aspettavano. Il re abbracciatala la
fece in piè levare, e presala per mano, licenziò
la brigata e con lei sola si pose a sedere. La
balia, ben instrutta delle cose occorse,
riverentemente disse:
- Sappi, sacra Corona, che Doralice, tua
moglie e mia figliuola: non che io l’abbia
portata in questo misero ventre ma per averla
lattata e nodrita con queste poppe, è
innocentissima del peccato per lo quale fu da
te a cruda morte miseramente dannata. E
quando minutamente inteso averai, e tocco
con mani, chi fu l’empio omicida, e la cagione
per cui egli si mosse ad uccidere i tuoi
figliuoli, rendomi certa che tu, mosso a pietá,
subito da sí lunghi e acerbi tormenti la
libererai. E se in ciò sarò bugiarda, mi offero
di sofferire quella istessa pena che ora la
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