Page 24 - Doralice
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apparecchiava la camera. A cui risposo fu che
non sapevano cosa alcuna, perciò che quando
ad acconciare il letto andavano, tutto di rose e
di viole coperto e di soavi odori profomicato
lo trovavano. Il che il re intendendo, deliberò
al tutto di sapere onde procedeva la causa; e
finse di andare una mattina per tempo ad uno
castello, dalla città dieci miglia lontano, e
chetamente nella camera si nascose, mirando
fiso per una fissura e aspettando quello che
avenir potesse. E non stette guari che Doralice
piú bella che ’l chiaro sole, de l’armaio uscí
fuori, e messasi a scoppare la camera, a drizare
li tappeti e ad apparecchiare il letto, ogni cosa,
sí come ella era solita di fare, diligentemente
acconziò. Avendo adunque la gentil poncella
giá pienamente compiuto il degno e laudevole
ufficio, volse nello armaio entrare, ma il re,
che intentamente avea veduto il tutto, le fu
presto alle spalle e presala per mano e
vedutala bella e fresca come un giglio, la
dimandò chi ella era. La giovane tutta
tremante disse che era unica figliuola di un
prencipe, il cui nome non sapeva per esser giá
molto ne l’armaio nascosa; ma la cagione di
ciò dirle non volse.
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