Page 22 - Doralice
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posto era, udiva e intendeva ciò che nella
camera del re si faceva, e pensando a’ passati
pericoli, cominciò di qualche buona sorte
sperare. E tantosto che il re era della sua
camera partito e alla caccia andato secondo il
costume suo, la giovanetta usciva dell’armaio,
e con grandissimo magistero apparecchiava la
camera, scopandola, distendendo il letto,
acconciando i capoletti e ponendoli sopra una
coltre lavorata a certi compassi di perle
grossissime con duo guanzali ornati a
maraviglia. Appresso questo, la bella giovane
pose sopra il vago letto rose, viole e altri
odoriferi fiori, mescolati insieme con
uccelletti cipriani e altri odori che
piacevolmente olivano e al celebro molto
erano confortativi. La giovane piú e piú volte,
senza che mai da alcuno fusse veduta, questo
ordine tenne. Il che a Genese re era di sommo
contento, perciò che quando egli veniva dalla
caccia ed entrava nella camera, li pareva esser
tra tutte le speziarie che mai nacquero in
Oriente.
Volse un dí il re dalla madre e dalle damigelle
intendere, chi era colei sí gentilesca e di sí alto
animo, che sí ornata e odorificamente gli
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