Page 325 - Bulbul Hezar
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Mano a mano che si avvicinava, il sultano sentiva un concerto
diverso da qualunque concerto avesse mai ascoltato, e si fermò,
cercando con lo sguardo dove fossero i musicisti e i cantanti, ma
siccome non vedeva nessuno né vicino né lontano, mentre
sentiva perfettamente il concerto e ne era affascinato, - Mia
bellissima ospite – disse, rivolgendosi alla principessa Parizade,
- dove sono i musicisti e i cantanti che sento? Sono invisibili,
sospesi nell’aria? Con voci che raggiungono un tale grado di
eccellenza e fascino, non sarebbe un azzardo se si facessero
vedere, anzi, farebbero cosa assai gradita.
- Sire, - rispose la principessa sorridendo, - non sono né
musicisti né cantanti a dare il concerto che Vostra Maestà sta
ascoltando, ma l’albero che vedete di fronte a voi. Se vorrete
fare quattro passi avanti, non ne dubiterete più, e le voci
saranno ancora più chiare.
Il sultano si fece un po’ più avanti, e fu talmente affascinato
dall’armonia del concerto che non smetteva più di stare in
ascolto. Poi, quando si ricordò che poco distante aveva visto
l’acqua color dell’oro, ruppe il silenzio: - Mia incantevole
ospite, - chiese alla principessa, - ditemi, ve ne prego, questo
mirabile albero si trova nel vostro giardino per caso? È un dono
che vi hanno fatto, o l’avete fatto venire da un lontano paese?
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