Page 321 - Bulbul Hezar
P. 321
che erano presenti, dissero al sultano che era la loro sorella, e
lo supplicarono di gradire gli omaggi che rendeva alla Sua
Maestà.
Il sultano si chinò per sollevare da terra la principessa, e, dopo
essersi fermato per qualche istante ad ammirare il fulgore della
sua bellezza, che lo turbava, la sua grazia delicata, il bel
portamento, e un non so che di esorbitante rispetto alla
campagna dove si trovava: - I fratelli - disse, - sono all’altezza
della sorella e la sorella è all’altezza dei fratelli; e, a giudicare
l'interno dall'esterno, non ho più alcuna ragione di stupirmi se i
fratelli non vogliono fare nulla senza avere il consenso della
sorella; ma spero di conoscerla meglio di quanto comprendo da
questo primo incontro quando avrò visto la casa.
A questo punto la principessa prese la parola: - Sire, - disse –
questa non è che una casa di campagna, adatta a persone come
noi, che conduciamo una vita appartata: non ha nulla di
paragonabile alle case delle grandi città, per non dire dei
meravigliosi palazzi che solo i sultani possiedono. - Non sono
del tutto d’accordo con voi - disse gentilmente il sultano, -
quello che ho già visto mi induce a dubitare di quanto state
dicendo. Mi riservo di esprimere il mio giudizio quando voi me
l’avrete fatta visitare: precedetemi dunque, sono pronto a
_____
321