Page 231 - Bulbul Hezar
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nel quale vi renderò un servigio del quale mi sarete grata.
Perché possa fin d’ora dimostravi la mia sincerità, ditemi cosa
desiderate: sono pronto a obbedirvi.
La principessa era piena di una gioia inesprimibile, perché aveva
ottenuto la cosa per la quale erano morti i suoi due fratelli
tanto teneramente amati, e per la quale lei aveva affrontato
tante fatiche e un rischio di cui comprendeva la natura fatale,
ora che lo aveva superato, meglio di quanto avesse mai
immaginato, nonostante il derviscio glielo avesse descritto.
Dopo il discorso dell'uccello Bulbul Hezar, disse: - Uccello, ero
già decisa a dirti che desidero molte cose che sono di estrema
importanza per me; sono ben felice che tu mi abbia anticipata
manifestandomi la tua buona volontà. Ora, ho saputo che qui si
trova un’acqua color dell'oro, le cui virtù sono meravigliose: ti
chiedo di insegnarmi dov’è, prima di ogni altra cosa. L'uccello
le insegnò il luogo, che non era molto lontano, lei vi si recò, e
riempì di quell’acqua una boccetta d’argento che aveva portato
con sé. Poi tornò dall’uccello, e gli disse: - Bulbul Hezar, ancora
non basta, io cerco anche l'albero che canta: dimmi dov’è.
L'uccello le disse: - Voltati, e vedrai dietro di te un bosco nel
quale troverai questo albero. – Non era lontano, la principessa
entrò nel bosco e, fra tanti alberi, il concerto armonioso che
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