Page 175 - Bulbul Hezar
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notato le pietre nere, cominciò a salire. Aveva fatto appena

             quattro passi quando le voci delle quali il derviscio gli aveva
             parlato si fecero sentire, senza che lui vedesse anima viva.
             Alcune dicevano: - Dove va questo balordo? Dove va? Che
             vuole? Non lasciatelo passare. – E altre: - Fermatelo,
             prendetelo, ammazzatelo! – Altre invece gridavano con voce
             tonante: - Al ladro! All'assassino! Al criminale! – Altre voci
             invece lo canzonavano gridando: - No, non gli fate del male,
             lasciate passare quel maschietto così carino, la gabbia e l’uccello

             sono custoditi proprio per lui!
             Nonostante queste voci che lo disturbavano, il principe Bahman
             cominciò a salire determinato e costante, facendosi coraggio.
             Ma le voci raddoppiarono, con un frastuono immenso, e si
             avvicinarono a lui, davanti e dietro, tanto che il terrore lo prese.
             I piedi e le gambe cominciarono a tremargli, vacillò, e presto,
             come se si rendesse conto che le sue forze stavano per venir
             meno, dimenticò l’avvertimento del derviscio: si voltò per
             salvarsi scendendo dalla montagna, e si trasformò in una pietra

             nera. La metamorfosi era la stessa capitata a tanti altri prima di
             lui, che avevano tentato la stessa impresa, e la stessa cosa
             accadde al suo cavallo.





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