Page 108 - L'Aquila d'oro
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assalì; e, spezzate le lance, mettendo
          mano alle spade, porgendosi e
          dandosi quelli ismisu-rati colpi su
          per’ rilucenti bacinetti, che ’nfino
          all’aria mandavano le faville, tanto di
          volontà l’una parte e l’altra si
          ferìano e percoteano insieme.
          Avenne che ’l cavallo di messer
          Arighetto gli fu morto sotto, di che
          e’ cadde; ma subito si rizzò in pié, e
          colla spada in mano si facea far
          piazza. Molti de’ cavalieri della
          morte gli erano dintorno, e nessuno
          il potea afferrare; di che messer
          Prinzivalle, corendo per lo campo,
          s’abatté di ventura a costui, e
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