Page 8 - Doralice
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prendere intendeva. Il prencipe, che non
meno amava la moglie che la moglie lui, giurò
sopra la sua testa di osservare quanto ella gli
aveva commesso.
Morta la bella donna e orrevolmente sepolta,
venne in animo a Tebaldo di prender moglie,
ma rimembrandosi della promissione fatta alla
morta moglie, lo suo ordine in maniera alcuna
pretermettere non volse. Giá era divulgato
d’ogn’intorno come Tebaldo, prencipe di
Salerno, voleva rimaritarsi, e la fama pervenne
alle orecchi di molte puncelle, le quali e di
stato e di virtú a Tebaldo non erano inferiori.
Ma egli desideroso di adempire la volontá
della morta moglie, a tutte quelle puncelle,
che in moglie offerte gli erano, volse
primieramente provare se l’anello della prima
moglie le conveniva, e non trovandone veruna
a cui l’anello convenisse, perciò che ad una era
troppo largo, a l’altra troppo stretto, a tutte a
fatto diede ripulsa.
Ora avenne che la figliuola di Tebaldo,
Doralice per nome chiamata, desinando un
giorno col padre e avendo veduto sopra la
mensa l’anello della morta madre, quello nel
dito si mise, e voltatasi al padre, disse:
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