Page 287 - Bulbul Hezar
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disposizione, senza adulazione, da autentici intenditori. Fu poi
             servito un magnifico banchetto, e il sultano volle che sedessero

             al suo tavolo: loro cercarono di declinare l’invito, ma
             obbedirono quando il sultano disse loro che questa era la sua
             volontà.
             Il sultano, che aveva un’intelligenza molto acuta ed era versato
             in tutte le scienze, particolarmente in quella della storia, aveva
             giustamente previsto che i principi, per modestia e rispetto,
             non si sarebbero presi la libertà di prendere la parola per primi.

             Per dar loro modo di parlare aprì lui la conversazione, e
             continuò ad alimentarla nel corso del convito, ma qualunque
             fosse la materia sulla quale portava il discorso, i principi
             rispondevano pienamente alle sue più rosee aspettative, con la
             loro grande cultura, la viva intelligenza, la consapevolezza
             critica e la chiarezza nei giudizi, tanto che alla fine era pieno
             d’ammirazione. « Se fossero figli miei – si disse, - e se, dotati di
             questa intelligenza, avessero ricevuto da me l’educazione, non
             avrebbero potuto essere migliori di così, né più colti, non ne

             saprebbero di più, né sarebbero più capaci, o meglio istruiti.
             Finì col godere della loro conversazione a tal punto che, dopo
             essere rimasto a tavola più a lungo del suo solito, quando si alzò
             passò nel suo studiolo, dove rimase ancora molto a lungo
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