Page 257 - Bulbul Hezar
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tempo di scendere da cavallo e prostrarsi davanti al sultano, faccia
a terra, senza alzare il capo per guardarlo. Ma al sultano, quando
vide l’eleganza della loro tenuta e la bellezza dei loro cavalli, tanto
che avrebbero potuto essere membri della sua corte, venne il
desiderio di vederli in viso, e ordinò loro di alzarsi.
I principi si alzarono e rimasero in piedi davanti al sultano con
atteggiamento libero e disinvolto, manifestando allo stesso tempo
un contegno modesto e pieno di rispetto. Il sultano per un po’ li
guardò da capo a piedi, senza dire una parola, poi, ammirato dal
loro nobile contegno e dal loro bell’aspetto, chiese loro chi
fossero e dove abitassero.
Gli rispose il principe Bahman: - Sire, siamo figli del
sovrintendente ai giardini di Vostra Maestà, che di recente è
scomparso, e viviamo nella casa che ha fatto costruire poco
tempo prima di morire perché vi abitassimo fino a quando non
avessimo raggiunto l’età nella quale fossimo pronti a servire
Vostra Maestà, chiedendovi un incarico quando se ne fosse
presentata l'occasione.
- A quanto vedo – disse allora il sultano, - voi amate la caccia. -
Sire - rispose il principe Bahman, - è la nostra attività preferita,
che pratichiamo abitualmente, la stessa che nessuno dei sudditi di
Vostra Maestà che sia destinato a portare le armi trascura,
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