Page 225 - Bulbul Hezar
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a principessa Parizade, dopo aver ringraziato il derviscio
             e aver preso congedo da lui, risalì a cavallo, lanciò la palla, e la
             seguì per la strada lungo la quale andava rotolando; la palla
             continuò a rotolare, e finalmente si fermò ai piedi della
             montagna.
             La principessa scese a terra, si tappò le orecchie col cotone, e

             dopo aver attentamente ripensato alla strada che doveva
             percorrere per raggiungere la vetta, cominciò a salire a passi
             costanti, intrepida. Sentì le voci e si rese conto di quanto i tappi
             di cotone le fossero d’aiuto. Più procedeva, più le voci
             diventavano forti, moltiplicandosi, ma senza impressionarla
             tanto da turbarla. Sentì ogni specie di ingiuria, e delle parolacce
             che schernivano il suo sesso, che trovò spregevoli e che non
             ebbero su di lei altro effetto che farla ridere. « Non mi ritengo
             offesa dalle vostre ingiurie, e nemmeno dalle vostre parolacce, »

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