Page 207 - Bulbul Hezar
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Siccome aveva già preso la sua risoluzione su ciò che avrebbe
             fatto nel caso che questo fosse accaduto, non perse tempo per

             manifestare i segni esteriori del suo dolore. Si fece forza per
             tenerlo tutto dentro di sé, e l’indomani, dopo essersi vestita da
             uomo, ben equipaggiata e ben armata, disse alla sua gente che si
             sarebbe assentata per qualche giorno, poi montò a cavallo e
             partì, seguendo la stessa strada che avevano preso i due principi
             suoi fratelli.
             La principessa Parizade, che era abituata a cavalcare e a

             divertirsi a cacciare, sopportò la fatica del viaggio meglio di
             quanto avrebbero potuto fare le altre signore. Avendo impiegato
             nel suo viaggio le stesse giornate dei principi suoi fratelli, nel
             ventesimo giorno anche lei incontrò il derviscio. Quando gli fu
             vicina, scese a terra e tenendo il cavallo per la briglia, si sedette
             accanto a lui, e dopo averlo salutato gli disse: - Buon derviscio,
             vi chiedo se potete darmi il permesso di riposare un poco
             accanto a voi, e accordarmi il favore di dirmi, se ne avete
             sentito parlare, se da qualche parte, in questi dintorni c’è il

             luogo in cui si trovano l'uccello che parla, l'albero che canta e
             l'acqua color dell'oro.
             Il derviscio rispose: - Signora, così mi rivolgo a voi, perché la
             vostra voce mi svela la vostra natura, nonostante siate vestita da
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