Page 211 - Bulbul Hezar
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incrementando le difficoltà che avrebbe dovuto affrontare per
raggiungere la cima della montagna dove si trovava la gabbia con
l'uccello Bulbul Hezar del quale avrebbe dovuto impadronirsi,
dopo di che l'uccello le avrebbe fatto trovare l'albero e l'acqua
color dell'oro. Le disse quanto erano minacciosi e terrificanti il
rumore e lo strepito delle voci che, senza che vedesse anima viva,
l’avrebbero investita da ogni parte. Alla fine le descrisse la grande
quantità di pietre nere, che sarebbero bastate a incutere terrore a
lei e a chiunque altro, sapendo che ognuna era un valente
cavaliere che era stato pietrificato perché non aveva rispettato la
condizione determinante per riuscire nell’impresa: di non voltarsi
a guardare dietro di sé se non dopo aver preso la gabbia.
Quando il derviscio ebbe finito, la principessa disse: - Per
quello che capisco dal vostro discorso, le difficoltà più grandi da
superare per riuscire in questa impresa sono due: quella di
arrivare alla gabbia senza farsi atterrire dal terribile strepito che
si sente senza vedere anima viva e quella di non voltarsi mai per
guardare dietro di sé. Per questa seconda condizione, spero che
mi manterrò abbastanza padrona di me stessa per rispettarla.
Per quanto riguarda la prima, ammetto che queste voci, così
come me le avete descritte, riescano a spaventare anche chi è
più sicuro di sé. Ma siccome in tutte le imprese che sono irte di
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