Page 44 - L'Augel Belverde
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— Vi aspettiamo domattina senza fallo al
            prandio con noi.
            I giovani si escusorono.
            Ritornato il re al palazzo, disse alla madre che
            aveva ancora veduti i giovanetti stellati in
            fronte. Il che udendo la madre tra sé stessa
            molto si turbò; e da capo fece chiamare la
            comare, e secretamente il tutto le raccontò

            pregandola       che     dovesse      proveder      al
            soprastante pericolo. La comare la confortò e
            dissele che non dovesse temere, perciò che la
            farebbe sí che in maniera alcuna non saranno
            piú veduti.
            E partitasi dal palazzo, alla casa della fanciulla
            se ne gí, e trovatala sola, l’addimandò se

            quell’acqua che balla, ancora avuta aveva. A
            cui la fanciulla rispose, che sí, ma non senza
            grandissimo pericolo della vita delli fratelli
            suoi.
            — Ma ben io vorrei — disse la comare —
            che tu figliuola mia avesti il pomo che canta,
            perciò che tu non vedesti mai il piú bello, né
            gustasti il piú soave e dolce canto.
            Disse la fanciulla:

            — Io non so come poterlo avere, perciò che i
            fratelli non vorranno andare a trovarlo, perché
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