Page 83 - L'Aquila d'oro
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una fanciulla con una palma in mano,
e quello scudo glielo aveva donato la
sua amata Lena, per la quale si
combatteva questa battaglia. Poi gli
disse: «Figlio mio, si combatte per la
tua causa,non ti dico altro».
La seconda schiera la guidò un
nipote del re d'Ungheria con
cinquemila Ungheri, e per insegna
portava nel suo stendardo gigli d'oro
in campo azzurro e liste bianche e
rosse vermiglie.
La terza schiera la guidò il vecchio
re di Boemia con seimila cavalieri
tutti ben armati e ben equipaggiati,
pieni di desiderio di combattere; per
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