Page 11 - L'Augel Belverde
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cameriere del re come sposo farei tanta tela
con un fuso del mio filo che rifornirei di
camicie finissime tutta la corte". "E io," disse
Chiaretta, che era la più piccina e anche la più
bella, "posso dire con orgoglio che se avessi il
re come mio sposo gli farei tre gemelli, due
maschi e una femmina, e ciascuno di loro
avrebbe i capelli inanellati sulle spalle
scintillanti di fili d'oro, una collana d'oro
intorno al collo e una stella in fronte".
Uno dei cortigiani sentì queste parole, e corse
dal re a raccontargli quello che avevano detto
le tre fanciulle per filo e per segno. Allora il re
le fece venire in sua presenza e le interrogò
una ad una per sapere quel che avevano detto
in giardino, e loro tre con grande cortesia
risposero proprio con le stesse parole.
Questo piacque molto al re, e subito il
maestro di casa sposò Brunora, il cameriere
Lionella, e lui prese Chiaretta. E anziché
andare a caccia tornarono tutti a palazzo, dove
furono festeggiate solennemente le nozze.
La madre del re però non era affatto contenta,
perché Chiaretta, per quanto bella, gentile,
garbata nel parlare, era di basso lignaggio, non
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